Giro in bici? …si ma in città in tasca

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Brescia – Via Fratelli Ugoni

       Nata da un progetto realizzato dall’associazione Forum del Turismo Sociale di Brescia, con il sostegno della Fondazione Comunità Brescia, questa giornata all’insegna della riscoperta di Brescia ha potuto riscontrare la partecipazione attiva dei giovani bresciani nella conoscenza e nella valorizzazione della propria città. 

Sotto un meraviglioso sole primaverile il giorno 11 Aprile alle ore 14.00 siamo partiti dalla sede del CTS ed abbiamo iniziato ad esplorare i luoghi della socialità bresciana.

Elisa la guida di “Guida Artistica” ci ha mostrato i luoghi che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi, ma ai quali non prestiamo particolare attenzione; le tappe sono state:

  • Via Fratelli Ugoni dove abbiamo potuto ascoltare la storia dei Giardini Facone; punto di ritrovo abituale per i Borghesi del Novecento, appena fuori dalle mura del centro della città.

  • La Stazione esempio di stazione ottocentesca, con impianto e stile neoclassico influenzato da elementi neoromanici e di fortificazioni medievali. Costruita su progetto dell’ingegnere Benedetto Foix, fu inaugurata il 24 aprile 1854, giorno in cui fu aperto all’esercizio il tratto Coccaglio-Verona della costruenda ferrovia Milano-Venezia.

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    Brescia – La stazione ferroviaria

    Fù il primo mezzo oltre la carrozza che permetteva lunghi spostamenti in breve tempo. Usato principalmente da nobili e borghesi presentava anche dei vagoni scoperti per le classi meno abbienti.

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    Brescia – Piazza Vittoria

    Piazza Vittoria, una delle principali piazze di Brescia, costruita fra il 1927 e il 1932 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini attraverso la demolizione di una parte del centro storico medievale. Questa piazza presenta il primo grattacielo d’Italia: il Torrione, sul quale sono ancora presenti “epigrafi” in marmo che rappresentano le varie arti della città. 

 

  • Teatro Grande, il quale trae le sue origini da un’istituzione seicentesca, l’Accademia degli Erranti, che dal 1640 circa fondò e dedicò ogni sua energia alla gestione del teatro cittadino. Nel XVII secolo, infatti, la nascita e lo sviluppo del melodramma fecero nascere l’esigenza di aprire spazi teatrali pubblici dove poter mettere in scena le rappresentazioni. Al primo Teatro cosiddetto degli Erranti del 1664 ne seguirono, per esigenze di spazi sempre più grandi, altri due, mentre quello attuale, denominato Grande in onore di Napoleone, è stato, nella sua parte interna, ricostruito nel primo decennio dell’Ottocento. Col passare degli anni oltre ad affermarsi come il principale teatro cittadino nel quale si esibirono i più grandi cantanti d’opera e i più celebri musicisti italiani ed internazionali, il Grande venne riconosciuto come monumento nazionale con atto di vincolo del 22 marzo 1912. Nel corso del Novecento, inoltre, acquisì un’importanza sempre maggiore anche tra i teatri nazionale fino a che, negli anni ’70, lo Stato italiano lo identificò come uno degli allora 23 teatri di tradizione italiani (oggi divenuti 28).

  • Piazzale Arnaldo, che fu teatro di un sanguinoso scontro durante le dieci giornate di Brescia e di un attentato nel 1976. Dominano la piazza il Mercato dei Grani, imponente porticato lungo più di cento metri, e il monumento ad Arnaldo da Brescia, eretto nel 1882 in onore del frate che nel XII secolo si scaglio’ contro la corruzione del clero predicando la poverta’ della Chiesa e che per questo motivo venne arso al rogo come eretico.

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    Brescia – Piazza della Loggia
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    Brescia – Piazza della Loggia – Stele a ricordo della Strage del 28 maggio 1974

    Piazza della Loggia, il mercato cittadino che si affaccia sulla Loggia: palazzo di epoca veneziana, sede della giunta comunale di Bresca. Progettata in piena epoca rinascimentale, verso la fine del XV secolo si cominciò la costruzione vera e propria. Tutto intorno alla piazza si trovano edifici cinquecenteschi in chiaro stile veneziano, di forte impatto visivo, mentre di fronte alla Loggia, nel lato orientale, troviamo i portici anch’essi in stile rinascimentale sormontati dalla ” torretta dell’Orologio”, denominata così per la presenza di un antico orologio del 1546. Di particolare significato artistico, l’orologio presenta ai 4 angoli altrettanti angioletti in rame dorato a rappresentazione dei venti; e 2 statue maschili in bronzo chiamati in dialetto bresciano “i macc de le ure”, che scandiscono le ore diurne battendo il martello sulla campana posta in cima all’orologio. Nel lato meridionale della piazza troviamo l’edificio del Monte di Pietà vecchio, eretto tra il 1484 ed il 1489, che presenta nella parte inferiore una piccola loggia veneta divisa in due arcate, e la facciata principale adornata da numerose iscrizioni di epoca romana, derivanti da materiali archeologici riutilizzati per la sua costruzione. Nella parte superiore invece si compone di una loggetta con 7 piccoli archi e un balcone (probabilmente usato come pulpito per le orazioni). La diramazione nord orientale della piazza ospita il monumento alla Bella Italia, eretto per mano dello scultore Giovanni Battista Lombardi nel 1864 in sostituzione della colonna veneziana con il leone di san Marco in cima, abbattuta dai rivoluzionari già nel 1797.

  • Contrada del Carmine, ha cambiato la propria composizione sociale nel corse dei

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    Brescia – Particolare della facciata della casa in Contrada del Carmine

    secoli: tra il XII e il XIII secolo era un quartiere industriale, per traffici e commerci, per la produzione artigianale e industriale, anche se nell’immaginario collettivo cittadino era considerato quartiere malfamato, legato ad attività illecite e prostituzione. È da sempre sede di soldati e polizia, e negli anni Novanta, è stato luogo di accoglienza delle popolazioni immigrate. Un quartiere multietnico, dove chiese ortodosse, valdesi, pentecostali e africane coesistono con luoghi di culto musulmani, sikh e buddisti. Il Carmine era una zona in crisi, salvata dagli immigrati con le loro attività. Un tempo, nella zona della Chiesa del Carmine, esistevano un piccolo ponte che attraversava il torrente Bova, che ora scorre nel sottosuolo, e un porticato ad archi, di cui ora rimane una sola colonna, inglobata all’entrata di un locale.

 

  • Fossa Bagni, primo stabilimento di Bagni Pubblici municipale di Brescia,Ottocento e Novecento che comprendeva due grandi piscine (una pubblica ed una privata) con 70 camerini per spogliatoi e per docce, alimentate della acque della roggia Celato. Lo stabilimento era ben studiato, quasi a simboleggiare una sorta di mare e di spiaggia, sotto lo “sguardo” di un torrione del castello.

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    Brescia – Fossa Bagni ora parcheggio

    I bagni erano aperti durante il periodo estivo e molto frequentati e d’inverno venivano usate come piste da pattinaggio. In seguito vennero aperti altri due bagni, uno a cura degli Spedali Civili in via Moretto, e l’altro per iniziativa di privati nell’attuale via Gramsci. Le vasche restarono aperte fino agli anni ’60 del Novecento. Oggi Fossa Bagni ospita un parcheggio multipiano sotterraneo.

Durante questa visita guidata i ragazzi hanno avuto oltretutto la possibilità di prepararsi, carpire informazioni ed aneddoti interessanti sulla città, che potranno riproporre durante l’evento Invasioni Digitali che avrà luogo Venerdì 30 Aprile, dove saranno loro i protagonisti ed avranno la possibilità di presentare la città sempre tramite una visita in bicicletta aperta a tutti.

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